Il segreto dell'apostolo Paolo
Perché Paolo si esprime dicendo: non voglio sapere altro se non di Cristo e di Cristo crocifisso? (1 Corinzi 2:2). Paolo era israelita, della tribù di Beniamino (Romani 11:1 – Filippesi 3:5), fariseo quanto alla legge, osservante sino al punto da perseguitare quanti predicavano Cristo come Messia e Salvatore. Quando Stefano a motivo della testimonianza viene lapidato, le sue vesti vengono poste ai piedi di Saulo (Atti 7:58). Ma Saulo viene folgorato sulla via di Damasco, incontra la grazia che si chiama Cristo, il Messia, e diviene Paolo, ripieno dello Spirito Santo (Atti 13:9). 1) Paolo era un uomo colto, profondo conoscitore ed osservante della legge. Ma comprende che la grazia sopravanza ogni umana conoscenza, che Cristo è la Via, la Verità e la Vita e che “chiunque crede è giustificato per mezzo di lui" (Atti 13:39). 2) Paolo conosce la malvagità umana, prima di tutto perché ha consapevolezza della propria malvagità, ricorda chi era (1 Timoteo 1:13) e chi è adesso in Cristo (Romani 1:1 – 15:15-16 – Filippesi 1:17 – 1 Timoteo 1:12). 3) Paolo conosce il mondo e la mondanità, conosce le opere della carne (Galati 5:19). 4) Paolo sa che anche in mezzo a quanti si dicono discepoli, fratelli e credenti molti sono falsi cristiani, falsi fratelli (Galati 2:4), falsi profeti, falsi apostoli (2 Corinzi 11:13 e 26), molti insinuano false dottrine contrarie all’evangelo di Cristo (Galati 1:6-12) e molti predicano l’evangelo per guadagno e vanagloria personale (1 Timoteo 6:5). 5) Paolo ha sperimentato la sovranità di Cristo, ha compreso che nella debolezza si manifesta la potenza di Dio (2 Corinzi 12:7:10), onde non insuperbire nella carne. La sua grazia ci basta. Il segreto della vittoria di Paolo è una vita completamente arresa a Cristo, una vera nuova nascita: “Io son crocifisso con Cristo; e vivo, non più io, ma Cristo vive in me” (Galati 2:20). Ciò che ricerca è “il medesimo sentimento di Cristo” (Filippesi 2:5) e “la mente di Cristo” (1 Corinzi 2:16); per questo, “a me il vivere è Cristo, e il morire guadagno” (Filippesi 1:21). Paolo sperimenta la potenza dello Spirito Santo. Lo stesso Spirito Santo che ha resuscitato Cristo dai morti opera in Paolo; per questa potenza “Io posso ogni cosa in Cristo che mi fortifica” (Filippesi 4:13). Paolo sta dicendo: per l’amore di Cristo e per la potenza dello Spirito Santo io posso sopportare ogni cosa, ogni persecuzione, ogni ingiuria, ogni dolore, ogni amarezza, ogni tradimento, ogni mancanza; io posso, per la potenza che viene dall’alto, accostarmi al monte della santità, gridare Abba Padre, aprire bocca e testimoniare l’eccellenza di Cristo, pregare per la salvezza e la guarigione dei miei fratelli, non rispondere alle offese quando è il momento di tacere … perché sono stato acquistato col sangue di Cristo e sono cittadino del regno dei cieli, dove Cristo è il Re dei re. Per tutto questo, io Paolo, non voglio sapere altro se non di Cristo.
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“Perciocché io non mi ero proposto di sapere altro fra voi, se non Gesù Cristo, ed esso crocifisso” (1 Corinzi 2:2). Su questo punto, Paolo insiste in tutte le sue lettere: “noi non ci confidiamo in noi stessi, ma in Dio, il quale risuscita i morti” (2 Corinzi 1:9). Paolo ha ben chiara la situazione dell’uomo, la sua natura peccaminosa e mortale. Ma ha sperimentato ed è fedele testimone della potenza e della gloria di Cristo che morendo per l’umanità ha spezzato le catene delle tenere per dare luce, speranza e vita eterna. Paolo sa bene che Cristo è l’unica speranza per l’uomo ed arriva a comprendere per grazia che le cose del mondo sono danno “per l’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale io ho fatta perdita di tutte queste cose … affinché io guadagni Cristo” (Filippesi 3:7-8). Non facciamoci distrarre dalle cose di questo mondo ma volgiamo lo sguardo a Cristo. Non siamo chiamati a giudicare il mondo ma a testimoniare con spirito di servizio dell’amore di Cristo e del Vangelo della grazia. Qualunque cosa accada ancora in questo anno, rimaniamo ai piedi del Maestro confidando in Lui. “… Cristo abiti ne’ vostri cuori per la fede. Affinché, essendo radicati, e fondati in carità, possiate comprendere, con tutti i santi, qual sia la larghezza, e la profondità, e l’altezza, e conoscer la carità di Cristo, che sopravanza ogni conoscenza; affinché siate ripieni fino a tutta la pienezza di Dio” (Efesi 3:18-19). Oh Signore, dacci ancora questa attitudine di vita, perché vogliamo conoscerti di più e realizzare la pienezza di Spirito Santo nelle nostre vite. Dio benedica e fortifichi tutti i santi sparsi nel mondo e ciascuno possa essere usato nella propria terra quale strumento di benedizione per gli altri alla gloria di Dio.
"Non piangere; ecco il Leone, che è della tribù di Giuda, la Radice di Davide, ha vinto, per aprire il libro, e sciogliere i suoi sette suggelli" (Apocalisse 5:5). Nella persecuzione e profonda sofferenza del primo secolo dei cristiani, il Signore chiama l'apostolo Giovanni sull'isola chiamata Patmo e consola i suoi figliuoli con parole d'amore e di certezza. L'Apocalisse ha in sè tutti i tempi, fino alla fine del mondo: era un messaggio per quel tempo della scrittura, è un messaggio ancora oggi per noi ed è un messaggio per le generazioni a venire, fino a quando Dio vorrà. L'Apocalisse ci mostra il trionfo di Cristo, il Cristo della gloria, "poichè da lui, e per lui, e per amore di lui, son tutte le cose. A lui sia la gloria in eterno" (Romani 11:36). Possono venire malattie, venti di guerra, tempeste, crisi finanziarie ... qualunque cosa accada, Dio ha tutto sotto controllo. L'opera della salvezza passa da Israele che ha dato il bambino al mondo. Cristo è morto, ha pagato il prezzo della riconciliazione (Romani 5:1) per tutti noi peccatori ed è risorto, per essere il Vivente nel nostro mezzo. Chiunque tu sia: non piangere!, non abbatterti, Cristo ha già vinto anche per te. Se attraversi una condizione difficile, non rassegnarti, non piangerti addosso, ma reagisci, grida a Cristo, grida al Creatore, leggi la Parola di Dio, credi, conosci Cristo e servi Cristo secondo l'Evangelo della grazia. Se Dio si è usato di Israele per portare il bambino al mondo, la chiesa è chiamata a servire e testimoniare di Cristo al mondo. Non piangere ma gioisci dell'amore di Cristo, trova pace e forza nella "radice e la progenie di Davide; la stella lucente e mattutina" (Apocalisse 22:16).
Tutti noi alla fine siamo peccatori e senza la grazia di Cristo neppure uno potrebbe salvarsi. Più volte abbiamo scritto dell'odierno cristianesimo, talmente diluito e piegato ad interessi umani da riuscire a fare a meno anche di Cristo e della Parola di Dio. Ma una etichetta resta sempre e soltanto una etichetta. Esiste una sola Chiesa, un solo Cristianesimo che passa dalla Croce, che cammina per La Via, La Verità e La Vita. Il Cristianesimo che riconosce Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo come l'unico vero Dio che si rivela nella perfezione della Parola di Dio. La Verità è Cristo e se per grazia abbracciamo La Verità non possiamo che sottometterci ad essa e camminare per essa nella obbedienza. Una delle cose che la Bibbia ci mostra è che il cammino dell'uomo di Dio non è semplice. Gesù stesso ebbe a dire: "... abbiate pace in me; voi avrete tribolazione nel mondo; ma state di buon cuore, io ho vinto il mondo" (Giovanni 16:33). Il fine dell'uomo è amare Dio, glorificare Dio e servire Cristo. Il nostro combattimento non è contro carne e sangue ma è un combattimento spirituale (Efesi 6:12) su due fronti: per un verso, esterno e per un verso, interno, perchè in qualche modo, Giuda è sempre in mezzo a noi. Molti hanno apparenza di pietà ma hanno rinnegato le fondamenta; molti diranno Signore, Signore ... falsi profeti, falsi evangelisti, falsi pastori, falsi servi ... "Ora, guardatevi dai falsi profeti, i quali vengono a voi in abito di pecore; ma dentro son lupi rapaci ... Voi dunque li riconoscerete dai loro frutti" (Matteo 7, versi 15-20). Perchè nell'Evangelo della grazia, nella Parola di Dio, non c'è gloria per l'uomo, non c'è interesse personale perchè tutta la gloria appartiene al Cristo della Croce. Il dono della grazia ci ha presi, rapiti totalmente al punto di essere ripieni del suo amore e consacrati in Cristo, pur nelle nostre imperfezioni. La Sua grazia ci basta. Adesso, per questo Amore così grande del quale siamo stati fatti parte, noi siamo chiamati a servire Cristo, a testimoniare, ancora oggi, in questo tempo, a questa generazione che Cristo è il Signore alla gloria di Dio Padre e che solo in Lui vi è redenzione e salvezza, perchè solo Lui è La Via, La Verità e La Vita.
QUESTO MERAVIGLIOSO DONO DI GRAZIA


