Elohim è mio Padre
"Il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza" (Osea 4:6).
"Non chiunque mi dice Signore, Signore, entrerà nel regno de' cieli; ma chi fa la volontà del Padre mio, che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo, e in nome tuo cacciati demoni, e fatte, in nome tuo, molte potenti operazioni? Ma io allora protesterò loro: Io non vi conobbi giammai; dipartitevi da me, voi tutti operatori di iniquità" (Matteo 7: 21-23).
Vecchio e Nuovo Testamento si uniscono per ribadire lo stesso concetto. La mancanza di conoscenza di Dio. Che non può essere una conoscenza formale, a parole, di facciata ma una conoscenza reale, profonda, intima e personale. Una conoscenza che cambia radicalmente la persona, il modo di essere, lo stile di vita, il modo di pensare e parlare, il modo di rapportarsi agli altri ed al mondo circostante. Tutti noi siamo e restiamo peccatori; ma peccatori salvati per grazia. Accettare Cristo è una conversione che ci sposta dalle nostre vie confuse e malvagie alla Via della Verità. Su questa Via troviamo giustificazione (Romani 5:1), riconciliazione al Padre, santificazione alla gloria di Dio. Posti sulla Via, siamo chiamati a camminare, a conoscere sempre di più il Signore della creazione, il Signore del patto, il Signore che provvede, il Signore della guarigione, il Signore della giustizia, il Signore della pace. Così, noi chiamiamo Dio, Padre nostro (Matteo 6:10), Abba Padre (Romani 8:15) perchè l'abbiamo conosciuto per la grazia ricevuta mediante il sacrificio di Cristo e lo conosciamo sempre di più per la Via della Verità. "Or questa è la vita eterna, che conoscano te, che sei il vero Iddio, e Gesù Cristo, che tu hai mandato" (Giovanni 17:3).
"E la Parola è stata fatta carne, ed è abitata fra noi ..." (Giovanni 1:14). Conosciamo Dio, conosciamo Cristo, conosciamo la Parola; perchè senza conoscenza non c'è rapporto e non potremo dargli la gloria che a Lui appartiene. Senza conoscenza non saremo in grado di fare la sua volontà. Siamo servi di Cristo ma anche ambasciatori se conosciamo il Maestro e la volontà rivelata per mezzo dello Spirito Santo.
"... se dunque io sono Padre, dov'è il mio onore? e se sono Signore, dov'è il mio timore? ha detto il Signore degli eserciti a voi ..." (Malachia 1:6). Conosciamo e riconosciamo Dio come il Signore delle nostre vite, in obbedienza e consacrazione, giorno dopo giorno, camminando per la Via secondo la sua volontà.
Dio ci benedica. A Dio tutta la gloria.
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PERCHÈ GESÙ FU CONDOTTO ALL'ESPERIENZA DEL DESERTO?
"Gli egiziani dunque li perseguitarono; e tutti i cavalli, e i carri di Faraone, e i suoi cavalieri, ed il suo esercito, li raggiunsero, mentre erano accampati presso il mare ... E quando Faraone fu vicino, i figliuoli d'Israele alzarono gli occhi; ed ecco, gli egiziani venivano dietro a loro; onde temettero grandemente, e gridarono al Signore. E dissero a Mosè: ci hai tu menati a morire nel deserto ...?" (Esodo 14:9-11). Il popolo d'Israele aveva sperimentato la liberazione dalla schiavitù ed era stato testimone della potenza di Dio che si era scagliata contro Faraone ed il suo popolo. Ma c'è sempre questa caratteristica umana che ritorna: noi dimentichiamo in fretta. Dimentichiamo la malvagità che era nei nostri cuori, dimentichiamo quella santa chiamata che ci ha eletti ad essere figliuoli di Cristo, popolo di Dio già benedetto in antico in Abramo; dimentichiamo le liberazioni sperimentate negli anni e le benedizioni alla nostra vita. Quante volte viviamo questa situazione del popolo d'Israele? accampati in un tempo della nostra vita, aggrediti dai nemici, dai problemi spirituali, fisici, economici, familiari e con un muro davanti senza possibilità d'uscita. Ma Dio continua a camminare con il suo popolo ed il Mar Rosso si apre ancora. Perchè Cristo è sceso, uno di noi tra noi, ed ha aperto una VIA dove siamo giustificati per fede ed abbiamo pace con Dio (Romani 5:1). Quando tutto viene meno e sembra non esserci più alcuna possibilità, Cristo resta la Via d'uscita, Cristo è la nostra speranza. Il popolo d'Israele passò il Mar Rosso ma per la propria incredulità continuò a vagare 40 anni nel deserto. Il salmo 106 ci rivela un particolare terribile di questa storia: "E tentarono Iddio nella solitudine. Ed egli diede loro ciò che chiedevano. Ma mandò la magrezza spirituale nelle loro persone" (verso 14-15). E sappiamo poi che di quella generazione nessuno, neppure Mosè ed Aronne, entrò nella terra promessa se non coloro che erano rimasti fedeli: Caleb e Giosuè. Il verso è una grande verità ancora oggi. Sia l'Italia che l'Europa sono spiritualmente morte e così molte chiese evangeliche che hanno abbracciato false dottrine, amando più il presente secolo della Verità insegnata da Cristo. Ma anche nelle chiese che hanno una buona dottrina, la freddezza spirituale è forte. Dio provvede al suo popolo, perchè egli è fedele e misericordioso ma la "magrezza spirituale" si vede e si sente nella mancanza dell'opera dello Sprito Santo. L'intrattenimento umano è cosa diversa dal Fuoco che scende dall'alto. Abbiamo tutti bisogno di una nuova Pentecoste, di un risveglio che deve prima essere personale e familiare. Signore aumentaci la fede e toccaci ancora una volta perchè possiamo darti tutta la gloria che ti è dovuta e testimoniare ancora in questo tempo la salvezza che è soltanto in Cristo.
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