Pentecostali nel mondo

Roma, Venerdì 19 Aprile 2024 14:01

Cristo sarà rivelato. Jehovah Jireh

Cristo sarà rivelato. Jehovah JirehCristo sarà rivelato. Jehovah Jireh

Ed Isacco disse ad Abrahamo suo padre: Padre mio. Ed egli rispose: Eccomi, figliuol mio. Ed Isacco disse: Ecco il fuoco e le legne; ma dov’è l’agnello per l’olocausto? Ed Abrahamo disse: Figliuol mio , Iddio si provvederà d’agnello per l’olocausto. Ed essi se ne andarono amendue insieme” (Genesi 22:7-8).

 

Quando nella Genesi (1:3) Elohim, il Dio della creazione, pronuncia la parola “sia la luce”, le tenebre erano già sconfitte. Perché “Colui, che è la Luce vera, la quale illumina ogni uomo che viene nel mondo, era. Era nel mondo, e il mondo è stato fatto per mezzo di esso (…) E la Parola è stata fatta carne ed è abita fra noi … (Giovanni 1:9-14). Talché, sia la luce è anche sia sparsa tra gli uomini la potenza del sacrificio di Cristo, la giustificazione (Romani 5:1), la riconciliazione al Padre, la grazia per la quale possiamo gridare Abba Padre. La gloria di Cristo è stata sparsa per l’umanità ed ogni cosa è stata fatta in Lui, per Lui e per amore di Lui. In tutto il Vecchio Testamento, la legge ha mostrato all’uomo il proprio cuore malvagio (Geremia 4:14), la propria insufficienza e la necessità di un nuovo patto (Galati 3:24), di un patto migliore. Oltre trecento profezie indicano la venuta del Messia (es. Isaia 53) ed illuminano la Via che sta per venire. La legge, tutte le profezie e tutto il Vecchio Testamento indicano Cristo come il Salvatore del mondo, l’Agnello del nuovo e migliore patto (Ebrei 8:6) con gli uomini. Perché in fondo Gesù, “la stella lucente e mattutina” (Apocalisse 22:16), è “la via, la verità, e la vita” e “nessuno viene al Padre se non per me” (Giovanni 14:6). Senza conoscenza di Cristo non ci può essere conoscenza di Dio, dell’unico vero Dio creatore dell’universo (Giovanni 14:7). “Gesù Cristo il Nazareo (…) Esso è quella pietra … la quale è divenuta la pietra angolare. E in nessun altro è la salvezza; poiché non vi è alcun altro nome sotto il cielo, che sia dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad esser salvati” (Atti 4:10-12). Jehovah Jireh, Dio provvederà (Genesi 22:14) e l’umanità vedrà la gloria di Cristo. Egli ha provveduto l’Agnello del riscatto ed Egli, Padre Nostro (Matteo 6:9), provvede alle nostre vite, giorno dopo giorno (fedeltà). Abrahamo raccolse i frutti della sua ubbidienza ed ebbe una potente rivelazione del giorno di Cristo e se ne rallegrò (Giovanni 8:56); e fu benedetto (Genesi 12:2-3, 13:16, 15:5-6), e noi con lui (Galati 3:8-9). Mosè anche ebbe una potente rivelazione del Messia, “avendo reputato il vituperio di Cristo ricchezza maggiore de’ tesori d’Egitto; perché egli riguardava alla ricompensa” (Ebrei 11:26). Vorrei concludere con questa considerazione ed esortazione. Non dimentichiamo! Non dimentichiamo la gloria di Cristo che è giunta a toccare anche noi, “perché Iddio ha tanto amato il mondo, ch’egli ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16). Stai attraversando il deserto? Non c’è gloria senza deserto ma la Via arriva al Padre. Cristo, gli apostoli ed i cristiani prima di noi hanno attraversato lo stesso passaggio nel deserto. “Voi avrete tribolazione nel mondo; ma state di buon cuore, io ho vinto il mondo” (Giovanni 16:33). Jehovah Nissi, Egli è la nostra bandiera (Esodo 17:15), la nostra vittoria. Non dimentichiamo! Ricordiamoci di Cristo! “Or ecco, io sono con voi in ogni tempo, infino alla fine del mondo” (Matteo, ultimo capitolo, ultimo verso).

A Dio tutta la gloria.

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Abba Padre, conoscere Dio

Abba Padre, conoscere DioNel nome di Dio c’è potenza, c’è forza, c’è gloria. “Nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio” …e “ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre” (Filippesi 2:10-11). “Poiché da lui, e per lui, e per amore di lui sono tutte le cose” (Romani 11:36). A motivo della giustificazione che ho ricevuto nel sangue di Cristo (Romani 5:1), ELOHIM, il Dio della creazione (Genesi 1:1), mi ha donato la vita in questo tempo ed è diventato mio Padre ed il Padre nostro (Matteo 6:10). Egli è EL SHADDAI, il mio Dio che si prende cura di me e provvede ad ogni mio bisogno, la mia fonte di vita. Jehovah Nissi, la mia vittoria, la mia bandiera (Esodo 17:15), il mio scudo e la mia roccia. Jehovah Rophè, Colui che mi guarisce (Esodo 15:26). Jehovah Rohì, il mio Pastore, e nulla mi mancherà (Salmo 23:1). Jehovah Shalom, Colui che mi dà pace in ogni tempo ed in ogni circostanza; per questo “quand’anche attraversassi la valle dell’ombra della morte, male alcuno non temerei, perché tu sei con me” (Salmo 23:4). Per Cristo nostro Signore, abbiamo “ricevuto lo Spirito d’adottazione, per il quale gridiamo: Abba, Padre” (Romani 8:15). E “per la conoscenza di colui che ci ha chiamati per la sua gloria e virtù … ci son donate le preziose e grandissime promesse; affinché per esse voi siate fatti partecipi della natura divina” (2 Pietro 1:3-4). Tutto per Cristo “che ha fatto schiarire il suo splendore nei nostri cuori, per illuminarci nella conoscenza della gloria di Dio, che splende sul volto di Gesù Cristo” (2 Corinzi 4:6). Signore, aiutaci a conoscerti di più, aiutaci ad avere la mente di Cristo (1 Corinzi 2:16), aiutaci ad avere i medesi sentimenti di Cristo (Filippesi 2:5) e la pienezza dello Spirito Santo (Efesini 5:18). 

A Dio tutta la gloria. Amen.

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Elohim è mio Padre

Elohim è mio Padre"Il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza" (Osea 4:6).

"Non chiunque mi dice Signore, Signore, entrerà nel regno de' cieli; ma chi fa la volontà del Padre mio, che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo, e in nome tuo cacciati demoni, e fatte, in nome tuo, molte potenti operazioni? Ma io allora protesterò loro: Io non vi conobbi giammai; dipartitevi da me, voi tutti operatori di iniquità" (Matteo 7: 21-23).

Vecchio e Nuovo Testamento si uniscono per ribadire lo stesso concetto. La mancanza di conoscenza di Dio. Che non può essere una conoscenza formale, a parole, di facciata ma una conoscenza reale, profonda, intima e personale. Una conoscenza che cambia radicalmente la persona, il modo di essere, lo stile di vita, il modo di pensare e parlare, il modo di rapportarsi agli altri ed al mondo circostante. Tutti noi siamo e restiamo peccatori; ma peccatori salvati per grazia. Accettare Cristo è una conversione che ci sposta dalle nostre vie confuse e malvagie alla Via della Verità. Su questa Via troviamo giustificazione (Romani 5:1), riconciliazione al Padre, santificazione alla gloria di Dio. Posti sulla Via, siamo chiamati a camminare, a conoscere sempre di più il Signore della creazione, il Signore del patto, il Signore che provvede, il Signore della guarigione, il Signore della giustizia, il Signore della pace. Così, noi chiamiamo Dio, Padre nostro (Matteo 6:10), Abba Padre (Romani 8:15) perchè l'abbiamo conosciuto per la grazia ricevuta mediante il sacrificio di Cristo e lo conosciamo sempre di più per la Via della Verità. "Or questa è la vita eterna, che conoscano te, che sei il vero Iddio, e Gesù Cristo, che tu hai mandato" (Giovanni 17:3).

"E la Parola è stata fatta carne, ed è abitata fra noi ..." (Giovanni 1:14). Conosciamo Dio, conosciamo Cristo, conosciamo la Parola; perchè senza conoscenza non c'è rapporto e non potremo dargli la gloria che a Lui appartiene. Senza conoscenza non saremo in grado di fare la sua volontà. Siamo servi di Cristo ma anche ambasciatori se conosciamo il Maestro e la volontà rivelata per mezzo dello Spirito Santo.

"... se dunque io sono Padre, dov'è il mio onore? e se sono Signore, dov'è il mio timore? ha detto il Signore degli eserciti a voi ..." (Malachia 1:6). Conosciamo e riconosciamo Dio come il Signore delle nostre vite, in obbedienza e consacrazione, giorno dopo giorno, camminando per la Via secondo la sua volontà.

Dio ci benedica. A Dio tutta la gloria.

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Quando Dio ti porta nel deserto

quando Dio ti porta nel desertoPERCHÈ GESÙ FU CONDOTTO ALL'ESPERIENZA DEL DESERTO?

David Wilkerson (1931-2011)

“Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo” (Matteo 4:1). Che incredibile verso. Matteo dichiara con franchezza che lo Spirito di Dio guidò Gesù verso l'esperienza del deserto, dove avrebbe dovuto sopportare delle difficili tentazioni. La cosa ancora più incredibile è che questo verso è preceduto dalla scena gloriosa in cui Gesù venne battezzato nel fiume Giordano. Non appena uscì dalle acque battesimali, il cielo si aprì e lo Spirito di Dio discese in forma di colomba e si posò sulla sua spalla. “Ed ecco una voce dai cieli che disse: «Questo è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto»” (Matteo 3:17).

Ci si potrebbe chiedere come mai se Dio era così compiaciuto di Gesù, perché dopo lo guidò verso l'esperienza del deserto? Lascia che ti ricordi che Gesù è per noi un esempio per le nostre vite di credenti. Giovanni scrive, “Perché qual egli è, tali siamo anche noi in questo mondo” (1 Giovanni 4:17). Per di più, Cristo: “è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato” (Ebrei 4:15). Il messaggio che proviene dalla Scrittura è che tutti coloro che sono  in Cristo dovranno sopportare un'esperienza di prova, proprio come accadde a Gesù.

Tali prove ricadono solo su coloro che camminano nello Spirito e sono in comunione con il Signore. Ma, quando lo Spirito Santo ci guida nel deserto, Dio ha uno scopo eterno in mente. Non fare confusione però; Dio non ci tenta, è il diavolo a farlo. “Nessuno, quand'è tentato, dica: «Sono tentato da Dio»; perché Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno” (Giacomo 1:13).

Gesù non sarebbe stato tentato per commettere peccati di tipo carnale perché lui era giusto; le sue tentazioni sarebbero avvenute nella sfera spirituale. Vale lo stesso per noi oggi. Una vera persona spirituale probabilmente non viene tentata ad assumere bevande alcoliche o droghe, ma queste tentazioni saranno più come quelle che Gesù dovette sopportare, disubbidire alla Parola o mettere alla prova la nostra dipendenza dal Padre.

Non permettere al diavolo di rubare la tua unzione o di indebolire la tua chiamata. Resta saldo nella Parola di Dio e ne verrai fuori vittorioso proprio come Gesù.

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Il Signore combatterà per voi

il mio aiuto viene dal Signore"Gli egiziani dunque li perseguitarono; e tutti i cavalli, e i carri di Faraone, e i suoi cavalieri, ed il suo esercito, li raggiunsero, mentre erano accampati presso il mare ... E quando Faraone fu vicino, i figliuoli d'Israele alzarono gli occhi; ed ecco, gli egiziani venivano dietro a loro; onde temettero grandemente, e gridarono al Signore. E dissero a Mosè: ci hai tu menati a morire nel deserto ...?" (Esodo 14:9-11). Il popolo d'Israele aveva sperimentato la liberazione dalla schiavitù ed era stato testimone della potenza di Dio che si era scagliata contro Faraone ed il suo popolo. Ma c'è sempre questa caratteristica umana che ritorna: noi dimentichiamo in fretta. Dimentichiamo la malvagità che era nei nostri cuori, dimentichiamo quella santa chiamata che ci ha eletti ad essere figliuoli di Cristo, popolo di Dio già benedetto in antico in Abramo; dimentichiamo le liberazioni sperimentate negli anni e le benedizioni alla nostra vita. Quante volte viviamo questa situazione del popolo d'Israele? accampati in un tempo della nostra vita, aggrediti dai nemici, dai problemi spirituali, fisici, economici, familiari e con un muro davanti senza possibilità d'uscita. Ma Dio continua a camminare con il suo popolo ed il Mar Rosso si apre ancora. Perchè Cristo è sceso, uno di noi tra noi, ed ha aperto una VIA dove siamo giustificati per fede ed abbiamo pace con Dio (Romani 5:1). Quando tutto viene meno e sembra non esserci più alcuna possibilità, Cristo resta la Via d'uscita, Cristo è la nostra speranza. Il popolo d'Israele passò il Mar Rosso ma per la propria incredulità continuò a vagare 40 anni nel deserto. Il salmo 106 ci rivela un particolare terribile di questa storia: "E tentarono Iddio nella solitudine. Ed egli diede loro ciò che chiedevano. Ma mandò la magrezza spirituale nelle loro persone" (verso 14-15). E sappiamo poi che di quella generazione nessuno, neppure Mosè ed Aronne, entrò nella terra promessa se non coloro che erano rimasti fedeli: Caleb e Giosuè. Il verso è una grande verità ancora oggi. Sia l'Italia che l'Europa sono spiritualmente morte e così molte chiese evangeliche che hanno abbracciato false dottrine, amando più il presente secolo della Verità insegnata da Cristo. Ma anche nelle chiese che hanno una buona dottrina, la freddezza spirituale è forte. Dio provvede al suo popolo, perchè egli è fedele e misericordioso ma la "magrezza spirituale" si vede e si sente nella mancanza dell'opera dello Sprito Santo. L'intrattenimento umano è cosa diversa dal Fuoco che scende dall'alto. Abbiamo tutti bisogno di una nuova Pentecoste, di un risveglio che deve prima essere personale e familiare. Signore aumentaci la fede e toccaci ancora una volta perchè possiamo darti tutta la gloria che ti è dovuta e testimoniare ancora in questo tempo la salvezza che è soltanto in Cristo.

A Dio tutta la gloria.

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