Pentecostali nel mondo

Roma, Giovedì 1 Maggio 2025 06:08

Domande in cerca di risposte

frutti della Croce"Come il Padre mi ha amato, io altresì ho amati voi; dimorate nel mio amore. Se voi osservate i miei comandamenti, voi dimorerete nel mio amore..." (Giovanni 15:9-10). Tutti noi abbiamo mille domande, ogni giorno, sempre in cerca di risposte. Perché questo dolore, perché questa malattia, perché questa malvagità, perché questa rabbia, perché questa depressione, perché questi contrasti, perché questa solitudine, perché il lavoro... Gesù stesso risponde a tutte queste domande: "Io sono la vite, voi siete i tralci; chi dimora in me, ed io in lui, esso porta molto frutto, poiché fuor di me non potete far nulla" (Giovanni 15:5). La differenza che rende unico il cristianesimo, è Dio che si è fatto uomo in Cristo, prendendo un corpo per servire e per riconciliare al Padre ciò che era perso. Tutte le risposte sono già state date alla Croce ("ogni cosa è compiuta", Giovanni 19:30), come aveva profetizzato Isaia (cap. 53, "Egli si è caricato dei nostri dolori"). Il figliuol prodigo della parabola (Luca cap. 15) patì l’allontanamento  dal Padre. Ma al suo ritorno trovò sempre le braccia aperte del Padre, pronto a fare festa per il figlio ritrovato. Dio rispetta la libertà e le scelte di ciascuno. Ma le braccia aperte alla Croce sono sempre pronte ad accogliere chi ritorna di cuore, con pentimento e ravvedimento nell’amore del Padre. “Perché Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figliuolo affinché chiunque creda in lui non perisca ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16).

A Dio la gloria!

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Il segreto e dono della vita eterna

Io sono la Via, la Verità e la Vita"Il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza" (Osea 4:6). In qualche modo, tutti dicono di avere fede; la mia domanda è sempre: fede in cosa? fede in chi? ogni persona tende a farsi una propria religione, con riti, offerte, fioretti, rinunce di vario tipo, e spesso eleggendo questo o quel "santo" come protettore della propria vita. Lo vediamo quotidianamente nella religione cattolica ma anche in tante altre. Tutto questo è frutto della mancanza di conoscenza della Parola di Dio. Pregare, adorare o venerare persone morte - siano stati essi santi o meno, solo Dio lo sa - è stregoneria, è atto condannato dalla Bibbia. Il sacrificio di Cristo sulla croce ci ha offerto il pieno riscatto dal peccato e ci rende liberi.  La Via è Cristo, la Verità è Cristo, la Vita è Cristo. Cristo ci basta!. Una verità, Cristo, implica che tutte le altre sono falsità. Per questo Gesù stesso ci dice: "nessuno viene al Padre se non per me" (Giovanni 14:6). Sicuramente, molte sono brave persone ed in buona fede ma Dio dice che soltanto "se voi perseverate nella mia parola, voi sarete veramente miei discepoli; e conoscerete la verità, e la verità vi renderà liberi" (Giovanni 8:31). Senza conoscenza della verità resta "il salario del peccato è la morte, MA il dono di Dio è la vita eterna, in Cristo Gesù, nostro Signore" (Romani 6:23).  

"Grazia e pace vi sia moltiplicata nella conoscenza di Dio, e di Gesù, nostro Signore" (2 Pietro 1:2).

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perché ella ha molto amato

"perché ella ha molto amato""...perché ella ha molto amato". Nel passo del Vangelo di Luca (cap. 7:36-50) troviamo uno degli episodi più toccanti della vita di Gesù: la peccatrice che unge i piedi di Gesù, e bagnatili con le proprie lacrime, li asciuga con i suoi capelli. L'espressione è unica, nel senso che mai Gesù si rivolgerà a qualcuno con queste profonde parole. Gesù loderà Giovanni Battista per la sua vicinanza alle cose celesti ed il centurione per la sua fede; ma l'espressione usata qui esalta questo profondo amore, incondizionato che sgorga dal cuore senza parola alcuna. Della donna, detta peccatrice, e quindi giudicata ed emarginata in quel contesto sociale, possiamo comprendere la profonda amarezza del vivere, la consapevolezza di essere peccatrice ed il ravvedimento che consegue l'incontrare il Messia. Vediamo all'opera quella grazia che sovrabbonda dove il peccato abbonda e genera un pentimento sincero che permette alla grazia di incendiare il cuore di un amore intenso e puro... "perché ella ha molto amato". Quando veramente ci si accosta a Cristo e si conosce il Redentore, non si può rimanere tiepidi di fronte a tanta divina bellezza; e le parole non servono e neppure riescono ad esprimersi; le lacrime esplodono nella nostra umanità qualcosa di incontenibile; Gesù lacrimò davanti alla tomba di Lazzaro; non per il morto che a breve avrebbe resuscitato, quanto per la freddezza di cuore di Gerusalemme. Se conosci Cristo, questo Amore ti pervade tanto in profondità da far dire a Giovanni Battista: "conviene ch'egli cresca, e ch'io diminuisca" (Giovanni 3:30); a Paolo, "Io son crocifisso con Cristo; e vivo, non più io, ma Cristo vive in me" (Galati 2:20). Possa ognuno di noi apprezzare di quale amore Cristo ci ha resi partecipi, quale profondità nella Croce!

Il rapporto di pace con Dio

rapporto di pace con DioSecondo la Parola di Dio, pace e riposo sono prerogative del cristiano. Soprattutto in Italia, più o meno tutti si dicono in qualche modo cristiani; eppure, non si vede pace e riposo, anzi la malinconia e la sofferenza emergono all'evidenza. Accostiamo 2 versi del Nuovo Testamento e cerchiamo di capire. Primo verso, fondamentale, centrale nella comprensione e sintesi dell'Amore di Dio attraverso il sacrificio di Cristo: "Giustificati dunque per fede, abbiamo pace presso Iddio, per Gesù Cristo , nostro Signore” (Romani 5:1). Secondo verso: “Perciò mi disgustai di quella generazione, e dissi: sono sempre traviati di cuore; ed anche non hanno conosciute le mie vie; talché giurai nella mia ira: Non entreranno nel mio riposo” (Ebrei 3:10-11). La morte di Cristo è l’unica Via che ci può giustificare e riconciliare con il Padre. Il riconoscersi peccatori, malvagi e bisognosi della grazia è il primo passo necessario per attraversare per fede la Via che ci fa comparire al Padre giustificati ed accettati, cioè riappacificati con Dio. Così, noi peccatori e già nemici della Croce, entriamo in un Rapporto di Pace con Dio. Conoscere Cristo, camminare per la Via della Verità significa avere une fede consapevole, una giusta, sana e santa conoscenza della dottrina, della Parola di Dio. Il verso in Ebrei ci dice la stessa cosa ma guardando “al contrario”. Se rimaniamo nel nostro peccato, nel nostro orgoglio, nelle nostre false credenze, se non entriamo nel giusto rapporto con Dio, neppure entreremo mai nel suo riposo. Quando qualcuno mi dice di avere una grande fede, dubito subito. Allora chiedo: fede in cosa? In chi? E poi, già avere una piccola fede sarebbe grande cosa … Come possiamo avere fede, da dove viene la fede? “La fede viene dall’udire e l’udire si ha per mezzo della Parola (Romani 10:17). Dio parla ancora oggi e prima di tutto parla attraverso la sua Parola, la Bibbia, Nuovo e Vecchio Testamento. La nostra conoscenza di Dio passa attraverso la conoscenza della sua Parola. Molti si dicono cristiani ma non hanno pace e riposo nel cuore perché in realtà non hanno mai conosciuto veramente Dio per fede. La fantasia e l’illusione sono una cosa; la conoscenza dell’Iddio vivente è un’altra cosa. Per questo Gesù stesso ammonisce e mette in guardia: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore … Ma io allora protesterò loro: Io non vi conobbi giammai; dipartitevi da me, voi tutti operatori di iniquità” (Matteo 7:21-23). E’ un passo forte, perché parla di persone che si definiscono credenti, che sembrano operare per Dio ma che Gesù chiama “operatori di iniquità”. In conclusione, conoscere veramente Dio per fede ed avere la giusta dottrina secondo l’Evangelo della grazia è l’unica Via per un santo rapporto con Dio che dona all’uomo i frutti della vera pace e del vero riposo. “E la pace di Dio, la qual sopravanza ogni intelletto, guarderà i vostri cuori, e le vostre menti, in Cristo Gesù” (Filippesi 4:7). Dio ci aiuti ad avere più fede, più umiltà, più carità e una sempre maggiore conoscenza di Lui per mezzo di Cristo e dello Spirito Santo.  

L'Ammirabile, il Consigliere, l'Iddio forte

L'Ammirabile, il Consigliere, l'Iddio forteLa Creazione, la Genesi, rappresentano l'Amore di Dio nell'eternità. "Facciamo l'uomo alla nostra immagine, secondo la nostra somiglianza" (Genesi 1:26) è il principio della nostra storia, la nostra essenza. Chi vuole credere di discendere dalla scimmia, lo faccia pure; per noi, questa resta una falsità. Il cristiano sa che il padre degli uomini è Adamo, opera diretta, “soffiato” dall'Iddio vivente. E tutto il Vecchio Testamento e la storia del popolo d'Israele non sono che il progetto divino verso la redenzione “poiché il Fanciullo ci è nato, il Figliuolo ci è stato dato … e il suo Nome sarà chiamato: l’Ammirabile, il Consigliere, l’Iddio forte, il Padre dell’eternità, il Principe della pace” (Isaia 9:5). Tutto è stato fatto e si compie alla Croce. “E la Parola è stata fatta carne, ed è abitata fra noi …” (Giovanni 1:14). Cristo adempie perfettamente il Vecchio Testamento e nell’umano, dove Adamo è caduto, Cristo vince il peccato e la morte. Il sacrificio del vecchio patto viene adempiuto in modo perfetto ed accettato dal Padre. Il nuovo patto è per ogni generazione, eterno, e pone l’uomo su una nuova terra stillante latte e miele chiamata grazia. Se oggi abbiamo un Vangelo da predicare è perché Cristo stesso è sceso per servire ed una “Via” è stata aperta. Quale straordinario Amore ci è stato concesso! “Poiché noi siamo stati fatti partecipi di Cristo, se pur riteniamo fermo infino al fine il principio della nostra sussistenza” (Ebrei 3:14).

Parola di Dio

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