Non chiunque mi dice: Signore, Signore.
"Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno de' cieli; ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore non abbiamo noi profetizzato in nome tuo, e in nome tuo cacciati demoni, e fatte, in nome tuo, molte potenti opere? Ma io allora protesterò loro: Io non vi conobbi giammai; dipartitevi da me, voi tutti operatori di iniquità" (Matteo, cap. 7, versi 21-23). Se dovessimo dare un titolo a questo passo, potremmo usare "l'apparenza della fede". In tutto il mondo, milioni di uomini e donne si definiscono "cristiani" e dicono "Signore, Signore...". Poi però ci si accorge che la testimonianza non è in accordo con la Parola di Dio, le parole pronunciate sono a volte rozze o anche volgari, non c'è comunione con la fratellanza, non ci sono frutti buoni per l'edificazione del prossimo ed alle prime difficoltà personali si arriva a negare Dio per mancanza di risposta immediata. Aiutaci Signore ad essere autentici nella fede, ripieni di Spirito Santo; donaci Signore una fede apostolica, una potenza apostolica ed una visione apostolica. Avere fede veramente, significa credere che Dio è potente ed è fedele; significa credere che un semplice bastone nelle Sue mani può aprire il Mar Rosso; che un sasso nelle Sue mani può abbattere il gigante davanti a noi; significa credere che due pesci e cinque pani nelle Sue mani possono sfamare moltitudini di persone. Se abbiamo fede allora possiamo anche dire: Io posso ogni cosa in Cristo che mi fortifica (Filippesi, 4:13). Un bell'esempio è Giobbe che nonostante le gravi avversità rimase fermo nelle sue convinzioni di fede. La sua fermezza dimostra che egli era motivato da una fede autentica, da una comunione personale con Dio, perchè era un uomo profondamente timorato del Signore. Questa fu la sua forza: rimanere fedele a Dio.

" Dio è potente da far abbondare su di voi ogni grazia, affinchè, avendo sempre in ogni cosa tutto quel che vi è necessario, abbondiate per ogni opera buona" (II° Corinzi, cap. 9, verso 8).
La falsa ammirazione è condannata da Dio. E' una micidiale arma del male che mentre sembra accarezzare, cerca il punto debole dove pugnalare. "Le sue parole sono più delicate dell'olio, ma in realtà sono spade sguainate" (Salmo 55, verso 21). Da un lato, nessun credente, degno di questo nome, potrà praticare la falsità; dall'altro, tutti i credenti saranno attaccati con subdole parole ed atteggiamenti. Il rischio è di essere prima indeboliti e poi abbattuti. Chiediamo a Dio perdono, forza e saggezza. Non abbiamo bisogno di adulare gli uomini ma di pregare il Signore e di meditare la Sua Parola.
Forse uno dei versi più citati e più cantati di tutta la Parola di Dio è questo: “Poiché la tua benignità vale più della vita, le mie labbra ti loderanno” (Salmo 63:3). Che vuol dire, la Sua benignità vale più della vita? La vita è breve! Essa scompare come l’erba, che appare per una stagione e svanisce nella successiva. Ma la Sua benignità dura per sempre. Fra un miliardo di anni, Gesù sarà tanto dolce e amorevole con noi quanto lo è oggi. Gli altri possono toglierti la vita, ma non possono toglierti la Sua benignità. Gesù, il Maestro, sta per ritornare – e noi siamo pronti ad andare. Hai un Padre amorevole, tenero, che si prende cura di te. Egli ha conservato ogni lacrima che hai versato. Egli ha visto ogni tuo bisogno e conosce ogni tuo pensiero perché Egli ti ama! Confida nell'Eterno e non dubitare!
“Ma Dio ha scelto le cose pazze del mondo per svergognare le savie; e Iddio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti ... affinché nessuna carne si glorii nel cospetto di Dio” (Prima Epistola di Paolo ai Corinzi 1:27 e ss.).


