Pentecostali nel mondo

Roma, Mercoledì 1 Maggio 2024 13:31

Di cosa hai veramente bisogno?

Di cosa hai veramente bisogno?Le mille luci di queste moderne società hanno confuso gli occhi, la mente ed il cuore. Ma alla fine, in fondo, di cosa ha veramente bisogno l’uomo nel suo cammino?  Dio “ha posto l’eternità nel cuore degli uomini” (Ecclesiaste 3:11) e niente e nessuno può rispondere e colmare questo bisogno se non Dio stesso. “Venite a me, voi tutti che siete travagliati ed aggravati, ed io vi darò riposo…. e voi troverete riposo alle anime vostre” (Matteo cap. 11, versi 28 e 29). “O voi tutti che siete assetati, venite alle acque; e voi che non avete alcuni danari, venite, comperate, e mangiate; venite, dico, comperate senza danari, e senza prezzo, vino e latte” (Isaia cap. 55, verso 1). “L’uomo non vive di pan solo, ma d’ogni parola che procede dalla bocca di Dio” (Matteo 4:4). “Guardate che non vi sia alcuno che vi tragga in preda per la filosofia, e vano inganno, secondo la tradizione degli uomini, secondo gli elementi del mondo, e non secondo Cristo” (Lettera ai Colossesi, 2:8). Anziché, dunque, correre dietro al vento ed alle vanità di questo mondo, affidiamo a Dio la nostra vita, avendo in Cristo vita in abbondanza. Affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e .. credendo, abbiate vita nel  nome suo (Giovanni 20:31).   

La vittoria è di chi crede.

La vittoria è di chi credeEssendo per ogni maniera afflitti, ma non però ridotti ad estreme distrette; perplessi, ma non però disperati; perseguiti, ma non però abbandonati; abbattuti, ma non però perduti" (II° Corinzi, cap. 4, versi 8-9). Bellezza della Parola di Dio, anche oggi pienamente valida e operante. Quanto riferito dall'apostolo Paolo può bene rispecchiare oggi il sentimento di molti credenti, afflitti nelle difficoltà della vita quotidiana. Ma non dimentichiamo mai chi siamo, da dove veniamo e soprattutto chi è stato e chi è Cristo per noi. Infatti, sappiamo anche che "tutto quello che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo, cioè, la fede nostra. Chi è colui che vince il mondo, se non colui che crede che Gesù è il Figliuolo di Dio?" (I° Giovanni, cap. 5, versi 4-5). 

Porta qui tuo figlio!

Volgi lo sguardo a CristoIl Vangelo di Luca ci racconta di un padre che portò suo figlio posseduto dal demonio davanti a Gesù. Cristo disse al padre del ragazzo: “porta qui tuo figlio”. Mentre il ragazzo si avvicinava, il demonio lo gettò per terra e cominciò a contorcerlo con le convulsioni (Luca cap. 9, versi 41-42). Questo giovane uomo venne a Gesù per essere liberato e passare  dalle tenebre alla luce.  Tutto ciò che Cristo dovette fare fu dire una parola: “ma Gesù sgridò lo spirito immondo, guarì il ragazzo e lo rese a suo padre” (verso 42). Nella vita di ciascun uomo e della sua famiglia ci sono problematiche che umanamente non trovano soluzione; malattie del corpo e dello spirito dove anche il moderno sapere deve arrendersi. In Cristo ogni cosa è possibile. E quella parola, è ancora oggi valida, vivente e operante per ogni uomo: porta qui il tuo problema! il tuo peso, il tuo dolore, la tua malattia. “Abbiate fede in Dio …. Tutte le cose che voi domanderete pregando, crediate che le riceverete, e voi le otterrete”. (Marco cap. 11, versi 22 e ss.).   

Getta le reti e seguimi

Getta le reti e seguimiSpesso sentiamo dire: "ma io non faccio male a nessuno"; proprio come il giovane ricco (Marco cap. 10, versi 17 e ss.) a cui Gesù disse: "Una cosa ti manca; va vendi tutto ciò che tu hai e dallo ai poveri; e tu avrai un tesoro nel cielo; poi vieni, e tolta la tua croce, seguitami. Ma egli, attristato di quella parola, se ne andò dolente; perciocchè avea di gran beni". A volte è proprio l'attaccamento alle cose materiali che ci tiene lontani da Dio, dalle sue benedizioni e dalla crescita spirituale. La vera essenza del discepolato è la relazione intima, profonda e costante con Cristo; quando i discepoli abbandonarono le reti materiali allora cominciarono a raccogliere i frutti dell'amore di Dio. Signore, aiutaci al giusto rapporto con le cose materiali e a non confidare in esse. " Getta il tuo pane sopra le acque; perciocché tu lo ritroverai..." (Ecclesiaste 11:1). Per fede siamo chiamati a camminare con Cristo, a gettare ogni attaccamento e fiducia verso le cose materiali, scegliendo e abbracciando le cose divine; per fede affidiamo la nostra vita a Cristo e per fede camminiamo sulle acque della salvezza. 

La concretezza di Cristo

Profumo di CristoSiamo ormai abituati ad un fiume di parole; tante “chiacchiere”, tante teorie senza concretezza. Anzi, spesso tante parole nascondono secondi fini e tentativi di raggiro. Quanti progetti nascono con sensazionali proclami e protagonismi per poi finire nel dimenticatoio?! A tal proposito, l’Ecclesiaste scrive: “meglio vale il fine della cosa che il principio di essa” (cap. 7, verso 8). Alle parole degli uomini, Dio oppone la Sua Parola, Eterna, Fedele, per mezzo della quale “ogni cosa è stata fatta” (Giovanni 1:3). Alla vanità delle parole umane, Cristo oppone la propria concretezza, praticità. Un episodio della vita di Gesù ci fa comprendere meglio quanto detto. Il capo della sinagoga, Iairo, chiama il Maestro per la propria figlia morente. Giunto in casa, Gesù trova “la moltitudine che romoreggiava”; e quando la folla fu messa fuori, davanti alla fanciulla senza vita, Gesù “presa la fanciulla per mano, le disse: Talita cumi, che interpretato vuol dire: Fanciulla (io tel dico) levati. E subito la fanciulla si levò, e camminava; era d’età di dodici anni” (Marco 5, versi 35 e ss.). La lezione è semplice: allontaniamo dalle nostre case e dalle nostre vite le cattive compagnie, quanti mostrano finta compassione e vogliono soltanto sfruttare ogni situazione a proprio vantaggio; quanti sono pronti a puntare il dito per deridere il nostro Signore e la nostra fede. Facciamo profonde pulizie nelle nostre vite e nelle nostre case perché il profumo di Cristo possa spandersi in piena libertà.

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