La necessità di recuperare la dottrina della sufficienza della Scrittura nella vita cristiana.
“La fede viene dall’udire e l’udire si ha per mezzo della Parola” (Romani, 10:17). “E la Parola è stata fatta carne, ed è abitata fra noi (e noi abbiam contemplata la sua gloria, gloria, come dell’unigenito proceduto dal Padre), piena di grazia e di verità” (Giovanni, 1:14). E come riscattati a prezzo di sangue, siamo stati giustificati in Cristo, adottati, “affinché per la fede riceviamo la promessa dello Spirito” (Galati, 3:14). La Parola di Dio, la Bibbia è la fonte. Con un valore “esaustivo” per l’uomo perché tratta ogni aspetto della creazione, della storia, del presente tempo del piano per la salvezza e del giudizio finale. La Parola di Dio rappresenta i pensieri eterni di Dio che nel Suo profondo amore Egli stesso ha condiviso con l’uomo. Accostandoci a Dio per fede, con la guida dello Spirito Santo, attraverso la Parola di Dio, noi abbiamo la visione dell’eternità ed apprendiamo il senso delle cose di Dio. Noi trascuriamo la lettura della Bibbia, trascuriamo la preghiera, trascuriamo di curare un’intima comunione con Dio, trascuriamo di ricercare con forza il battesimo di Spirito Santo; sempre, giustificando noi stessi con le nostre piccole cose da fare…. ma crediamo veramente nel Suo imminente ritorno? Allora, prepariamoci spiritualmente, stiamo lontani da ogni forma di contaminazione con la mondanità, ricerchiamo “la santificazione, senza la quale nessuno vedrà il Signore (Ebrei, 12:14). Lasciamo perdere i nostri vani ragionamenti: Dio fai questo, Dio fai quello, Dio perché non intervieni, e la malvagità, e le guerre, e la fame nel mondo … questo avviene perché non abbiamo "confidenza" con la Parola e non abbiamo conquistato il senso delle cose di Dio, il senso della celeste eternità; abbiamo gli occhi verso il basso mentre dovremmo guardare all’Altissimo ed avere fede per mezzo della Sua Parola.
Oh Signore vogliamo meditare di più la Tua Parola, conoscerti di più, vogliamo stare più presso a Te, vogliamo una maggiore conoscenza, una maggiore consacrazione, più fede, più forza, più potenza. Aiutaci Signore a camminare per la Via della Verità che conduce alla Vita eterna.

"Io ho chiesta una cosa al Signore, quella procaccerò: che io dimori nella Casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per mirare la bellezza del Signore, e visitare il suo Tempio" (Salmo XXVII). Giovedì 14 agosto, il caro fratello Francesco Toppi - già pastore e presidente delle Chiese Cristiane Evangeliche Pentecostali Assemblee di Dio in Italia - è stato richiamato alla Casa del Padre. Siamo grati a Dio (e soltanto a Dio va ogni lode e ringraziamento) per come ha usato questo suo figliuolo, esempio, per quanti lo hanno conosciuto, di fedeltà, costanza ed attaccamento alla Parola di Dio. Umanamente, siamo addolorati perchè amavamo questo ambasciatore di Cristo e perchè un altro grande servo dell'Eterno ci lascia. Spiritualmente, ringraziamo Dio della Sua infinita ed eterna misericordia. Il tesoro di un uomo, la casa di uomo, è laddove riposa il suo cuore; orbene, il cuore del nostro fratello in Cristo, era presso il Padre; e, dunque, è un ritorno a casa. Molti dovrebbero riflettere sul fatto che questo mondo non è la nostra casa e questo tempo della vita che il Signore ci concede è l'opportunità unica che abbiamo per conquistare il regno dei cieli e la salvezza in Cristo per la vita eterna. "Io ho combattuto il buon combattimento, io ho finito il corso, io ho serbata la fede. Nel rimanente, mi è riposta la corona della giustizia, della quale mi farà in quel giorno retribuzione il Signore, il giusto Giudice" (II° Timoteo, 4:7). Possa Dio suscitare altri uomini altrettanto benedetti, coraggiosi e ripieni di Spirito Santo, altre voci che gridano nel deserto di questo mondo "Acconciate la via del Signore, addirizzate i suoi sentieri".
La nostra vocazione, la nostra chiamata ha un obiettivo preciso ed un effetto conseguente. Accettare Cristo, mediante la nuova nascita, camminare secondo "la Via" indicata dal Maestro e dalla Parola di Dio (Bibbia). Per l'effetto, essere di benedizione per gli altri attraverso la testimonianza dell'Evangelo, affinché nuove anime possano abbracciare Cristo. Non è compito nostro salvare le persone; ma è nostro dovere di cristiani indicare Cristo il Salvatore. Nel cuore della teologia cattolico romana vi sono molte eresie, tra cui quella che ha portato un uomo al vertice di un consenso religioso. Ma la tradizione umana NON può superare e modificare la Parola di Dio e l'Evangelo della Grazia. E sulla Bibbia non ci può essere nessuna trattativa, nessuno scostamento, nessun accordo, nessuna umana intesa. L'essenza dell'amore cristiano è l'ubbidienza: "Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio.." (Giovanni, 14:21). L'ubbidienza che porta alla "santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore" (Ebrei, 12:14). “Chi dice: io l’ho conosciuto, e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo, e la verità non è nel tale. Ma chi osserva la sua parola, l’amore di Dio è veramente compiuto nel tale; per questo conosciamo che noi siamo in lui. Chi dice di dimorare in Lui, deve, come Egli camminò, camminare egli ancora simigliantemente” (Prima Epistola di Giovanni, 2: 4-6)… “questo è l’amore di Dio, che noi osserviamo i suoi comandamenti” (5:3). Tanto che lo stesso apostolo Paolo mette in guardia i credenti dalle false dottrine degli uomini vendute come vangelo: "Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi annunziasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunziato, sia anatema" (Galati, 1:8). E' allora nostro dovere in Cristo essere sentinelle ed invitare ogni appartenente alla chiesa cattolico-romana - dal suo vertice all'ultimo cattolico - ad un ritorno all'Evangelo apostolico, senza il quale non vi è cristiano e non vi è salvezza. Il nostro posto è ai piedi della Croce, al centro della volontà di Dio, né a destra, né a sinistra.
In occasione della morte di Lazzaro, Gesù si rivolge a Marta con queste parole: “Io sono la resurrezione e la vita; chiunque crede in me, benché sia morto, vivrà. E chiunque vive e crede in me, non morrà giammai in eterno. Credi tu questo?” (Giovanni, cap. 11, verso 25). Egli è Colui che dà la salvezza, che dona la vita eterna, Colui che dona pace al cuore dell’uomo. I giudei del tempo sono l’espressione di quella incredulità che ancora oggi è presente tra gli uomini. I giudei del tempo rinnegarono il Maestro arrivando a crocifiggerlo. Ed ancora oggi gli uomini continuano a rinnegarlo … ecco perché la domanda di allora resta ancora piena di attualità: “Credi tu questo?”. Credi veramente che Gesù è la resurrezione e la vita? E la tua vita è conseguentemente coerente con gli insegnamenti di Cristo e l’Evangelo?
Molte chiese pentecostali italiane, domenica 8 giugno hanno dedicato la giornata alla preghiera. E’ una chiamata specifica quella fatta al popolo dei credenti: una maggiore consacrazione, una maggiore intimità con Dio, una maggiore disponibilità ed attitudine alla testimonianza dell’Evangelo. Non stanchiamoci quindi di pregare per una maggiore santificazione e consacrazione personale; per il battesimo di Spirito Santo ed i Suoi doni; per quanti, intorno a noi, parenti, amici e conoscenti non hanno ancora fatto l’esperienza della nuova nascita, sapendo che tutti hanno bisogno di afferrare la mano di Cristo. Ancora, preghiamo per ogni necessità del popolo di Dio, sia spirituale che materiale; per quanti sono deboli nella fede e si sono allontanati; per quanti sono in malattia, per gli anziani, per gli orfani e le vedove, per i nostri figli. Preghiamo anche per il popolo di Dio perseguitato nel mondo in ragione dell’Evangelo. Possa Dio concederci, nella Sua infinita misericordia, una fede, una preghiera, una potenza ed una visione apostolica.


