Pentecostali nel mondo

Roma, Giovedì 1 Maggio 2025 03:04

Se tu conoscessi il dono di Dio...

Se tu conoscessi il dono di Dio ...Ai giovani vorrei dire che c'è un'unica speranza per loro e per questa generazione; e questa speranza si chiama Cristo. Il mondo è un deserto terribile. Molte strade le avete già provate e molte altre continuano a tentarvi; ma sono soltanto illusioni, amarezze e dolori. Date una opportunità a Cristo: Egli ci ha così tanto amati che ha dato tutto se stesso per noi e per fede noi oggi possiamo accostarci a Dio giustificati e nella riconciliazione col Padre trovare la vera pace; quella pace della quale il mondo parla senza mai trovarla. Oggi è ancora giorno di grazia e c'è ancora speranza. Per quanto malvagi possiamo essere e per quanto poveri, malati, afflitti o depressi, il sangue di Cristo è stato versato per noi e può salvare chiunque si pente, si ravvede e crede in Lui. Tu devi nascere di nuovo (Giovanni 3) ed oggi tu hai questa speranza in Cristo. Le voci del mondo continuano a ripetere di credere in se stessi. Ma se per andare avanti confidiamo in noi stessi non ce la faremo mai; e credo che questa esperienza sia nota a tutti. Il Signore è la nostra forza e Cristo la nostra redenzione. "Se tu conoscessi il dono di Dio..." (Giovanni 4:10). Vieni alla fonte, vieni a Cristo e tu vedrai quella potenza del soprannaturale che opererà in te ed intorno a te; e quella potenza che ti darà una nuova vita, ti accompagnerà in questi giorni e fino a quando noi vedremo il Signore (Ebrei 12:14). Tu sei di Cristo e Cristo è tuo. Non temere ma abbi fede, credi in Cristo! Prega, rivolgiti a Lui nella tua cameretta, chiedigli aiuto ed Egli ti soccorrera. Conoscilo di più: apri la Bibbia ed inizia a leggere il Nuovo Testamento, dai Vangeli, Matteo, Marco, Luca e Giovanni. Non devi fare grandi cose; Dio ha già provveduto ogni cosa per la Via di Cristo.  

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Che significa l’espressione di Paolo: “Poiché per me il vivere è Cristo, e il morire guadagno” (Filippesi 1:21)

Vivere è Cristo e morire guadagnoChe significa l'espressione di Paolo: "Poichè per me il vivere è Cristo e il morire guadagno" (Filippesi 1:21) ?  Qualcuno potrebbe concludere che il senso è che i cristiani vogliono morire o che potrebbe essere lecito il suicidio o l’eutanasia. Così non è. Per meglio comprendere il contesto, sarebbe bene leggere Filippesi cap. 1 dal verso 12 al 26. Paolo ha conosciuto personalmente, realmente e profondamente Cristo; ed ha consacrato la propria vita a Lui, totalmente, senza riserve. Egli sa bene chi era prima di conoscere Cristo e come la grazia “sovrabbondata” lo ha trasformato. Potremmo dire che Paolo ha chiara la visione del passato e del futuro che l’attende. E’ ripieno di Spirito Santo ed animato quindi da un amore smisurato verso il Signore che lo ha “posto” al “ministerio” (1 Timoteo 1:12), “per la difesa dell’Evangelo” (Filippesi 1:17), tanto da dire in fede: “sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me” (Galati 2:20). Per questo amore così grande, noi “abbiamo molto più caro di partire dal corpo, e di andare ad abitare col Signore” (2 Corinzi 5:8).   I cristiani - coloro che sono nati di nuovo e camminano in ubbidienza - conoscono il valore prezioso della vita, del dono della salvezza in Cristo e del proprio compito in questo “passaggio” e non temono la morte.  In sostanza, noi che abbiamo conosciuto Cristo e siamo il Suo popolo, sappiamo da dove veniamo e sappiamo dove andiamo. In questa vita, sappiamo di essere forestieri ma con il compito di fare da ambasciatori per Cristo (Galati 5:20). Ma pure, il nostro cuore, i nostri pensieri ed il nostro sguardo sono verso il Maestro che aneliamo di incontrare “faccia a faccia” (1 Corinzi 13:12), “perché noi lo vedremo come Egli è" (1 Giovanni 3:2), secondo le promesse dell’Evangelo.

Giustificati per fede, abbiamo pace

giustificati per fede abbiamo pace"Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l'accesso a questa grazia nella quale stiamo fermi; e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio" (Romani 5:1-2). In una sintesi perfetta che solo lo Spirito Santo poteva ispirare, l'apostolo ricomprende l'insieme delle dottrine fondamentali insegnate dalla Parola. Il nostro essere peccatori senza speranza. Il piano di salvezza divina che ha dato Cristo Gesù in sacrificio per il nostro riscatto. La giustificazione che Cristo ha scritto per noi con il suo sangue e che ci permette di accostarci - riconciliati - al Padre. La pace che scaturisce per grazia da una vita di continua obbedienza alla Parola e santificazione, stando "fermi" nella sana dottrina dell'Evangelo. E, infine, la beata sperata, la certezza che un giorno il Maestro ritornerà per prendere con sè il suo popolo, acquistato, giustificato e santificato a prezzo di sangue. Gesù ti ama, il Maestro ti chiama. "Ecco io sto alla porta, e picchio; se alcuno ode la mia voce, ed apre la porta, io entrerò a lui, e cenerò con lui ed egli con me" (Apocalisse 3:20). 

Oltre le nuvole di questo mondo

Gesù è l'unica Via di salvezzaUna linea di pensiero trasversale a diverse discipline, dalla filosofia alla psicologia alle varie credenze, è: credi in te stesso, sii te stesso, scopri la forza che è in te. Su questo è stato speculato all'inverosimile, montagne di libri e corsi, con tanti maestri in cerca di guadagni vendendo la "ricetta magica" della felicità e del successo. Alla luce della Parola di Dio tutto questo è falso perchè "il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa e insanabilmente malvagio" (Geremia 17:9). Dalla Genesi all'Apocalisse, la Bibbia ci descrive un uomo ribelle, caduto nel peccato, incline al male. Un uomo incapace di avere comunione con Dio, perchè un Dio Santo non può avere comunione con il peccato. "Non v’è alcun giusto, neppure uno … Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” (Romani 3:10,23) Per questa ragione, nell'immensa santa misericordia di Dio, Cristo diventa il piano di salvezza, l'unico possibile, la Via che mediante il sacrificio sulla croce paga il "salario del peccato" con la Sua morte; e nella Sua resurrezione riporta (riconcilia) l'uomo a Dio. "Poiché Iddio ha tanto amato il mondo che ha dato il Suo Unigenito Figliuolo affinché chiunque creda in Lui non perisca ma abbia vita eterna" (Giovanni 3:16). Questa volta è un uomo "giustificato" per il sangue di Cristo, un uomo nuovo che si può accostare a Dio perchè accompagnato da Cristo: "Io sono la via, la verità e la vita, nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (Giov. 14:6). Uomini che ora "essendo gratuitamente giustificati per la grazia d'esso, per la redenzione ch'è in Cristo Gesù" (Romani 3:24) possono avere comunione, benedizione e salvezza. Apri la tua Bibbia, conosci Cristo, credi e cammina in santità. "Non temere, solo abbi fede" (Marco 5:36) e tu vedrai la gloria di Dio oltre le nuvole di questo mondo. 

Prendere la propria croce

Prendere la propria croce"Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a se stesso, prenda la sua croce e mi segua" (Matteo 16:24). Il vero problema odierno non è la malvagità del mondo ma l'incredulità e la malvagità che si stanno rivelando nella chiesa. Stiamo vivendo gli ultimi tempi. Vediamo la fede venir meno, vediamo prosperare false dottrine e non vediamo più il fuoco dello Spirito Santo all'opera. Negli Atti degli apostoli vediamo uomini che ad ogni passo stravolgevano le città con la Parola di Dio, con la chiamata al pentimento e si vedeva che erano stati con Gesù. Oggi noi ridiamo e scherziamo con il mondo ed il mondo è entrato nelle chiese e sta "evangelizzando" i credenti; o peggio, è il mondo che è salito sul pulpito e predica le sue dottrine mondane di perdizione. Paolo dirà "Io son crocifisso con Cristo; e vivo, non più io, ma Cristo vive in me" (Galati 2:20); "io non mi proposi di sapere altro tra voi se non di Cristo e di Cristo crocifisso (1 Corinzi 2:2). Noi cantiamo "tutto a Cristo io mi arrendo ..." ma sono solo parole; "voi non avete ancora contrastato fino al sangue, combattendo contro al peccato" (Ebrei 12:4). Ci sono dei passaggi di Gesù che oggi devono far tremare la chiesa ed ogni credente perchè sono parole dirette del Maestro e indirizzate proprio alla chiesa: "Ma, quando il Figliuol dell'uomo verrà, troverà Egli pur la fede in terra?" (Luca 18:8); "molti mi diranno, in quel giorno, Signore, Signore ... Ma io allora protesterò loro ... dipartitevi da me, voi tutti operatori di iniquità" (Matteo 7:22-23). Se siamo nati di nuovo, se siamo in Cristo, adesso siamo chiamati a crescere. Fratelli è il tempo per noi tutti di allontanarci dal mondo, di spegnere quella televisione che non è di alcuna edificazione (anzi...), è tempo di una maggiore consacrazione; tempo di crescere nella fede, crescere nella pienezza dello Spirito Santo, crescere nella conoscenza e nella carità. Dio ci aiuti ad incidere la Sua legge nei nostri cuori, ad afferrare il senso delle cose di Dio, ad avere l'eternità sui nostri occhi. "Ma per voi che avete timore del mio nome spunterà il sole della giustizia" (Malachia 4:2). Aspettando con fede la lucente stella del mattino. "Lo Spirito e la sposa dicono: Vieni. E chi ha sete, venga; e chi vuole, prenda in dono dell'acqua della vita" (Apocalisse 22:17).   

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