servendo Cristo"... poiché mi proposi di non sapere altro fra voi, se non di Gesù Cristo, ed esso crocifisso".

(1 Corinzi 2:2)

La scrittura di questo articolo ha richiesto più tempo del solito, più approfondite riflessioni per esprimere un contenuto di maggiore fedeltà al pensiero dell'autore. L'apostolo Paolo ha su di sè le cicatrici dell'essere cristiano. Ha personalmente ricevuto da Dio una chiamata, una Parola, l'Evangelo della Grazia, La Via, La Verità e La Vita; e tutto è racchiuso in Cristo. Egli sa che "tutto è compiuto" (Giovanni 19:30), che la Vita è unicamente nel nome di Cristo (Giov. 20:31), che è stato "posto per la difesa dell'evangelo" (Filippesi 1:17), che per il mondo "la parola della croce è pazzia" (1 Corinzi 1:18) e che la chiamata comporta anche solitudine, afflizioni e combattimento (2 Timoteo 4:5-7). Tribolazioni nella carne e nello spirito che non vengono solo dal mondo ma ancora di più dal seno della chiesa dove si consumano divisioni e maldicenze, dove la carnalità è una continua tentazione, e dove nascono false dottrine (Galati cap. 1). Paolo dimostra una piena consapevolezza di tutto questo perchè ha afferrato la Verità di Cristo "nostra pasqua ... immolata per noi" (1 Corinzi 5:7). Ecco allora il ragionamento di Paolo. Ho conosciuto Cristo, mio personale salvatore, ho conosciuto l'eccellenza della Parola, ho reputato il mondo tanta spazzatura al cospetto di Dio (Filippesi 3:7-8), per questo non voglio sapere altro se non di CRISTO: e nella comunione delle sue sofferenze essere reso conforme alla sua morte per conoscere ancora di più Cristo e la potenza della resurrezione (Filippesi 3:9-13).

Il verso di Paolo sia centrale anche nella nostra vita. Intorno a noi ci saranno sempre mille voci che tenderanno a portarci in confusione e spiritualmente su un'altra via. Riguardiamo a Cristo in ogni circostanza. Ma in quale modo? ce lo dice Giovanni Battista: "Conviene che egli cresca e che io diminuisca" (Giovanni 3:30). Anche vicino a noi, nelle nostre famiglie, nelle nostre chiese ci saranno occasioni di tentazioni, combattimenti e amarezze ma riguardiamo a Cristo. Al tavolo della cena c'è anche chi rinnega (Pietro), chi tradisce (Giuda), ma cosa può essere più bello ed importante del riguardare a Cristo?!

In conclusione. Anche in questi tempi così difficili e tempestosi, proponiamoci di guardare sempre e comunque a Cristo, la roccia dei secoli, al fine di essere trovati fedeli al suo tempo.

Dio ci benedica tutti insieme.

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