BurkinA FasoUn credente pone la seguente domanda/riflessione con riferimento ad Efesini cap. 4 versi  11-14.
Mi sembra di capire che nella primitiva chiesa Gesù stesso aveva in qualche modo dato 5 figure "per il perfezionamento dei santi in vista dell'opera del ministero e dell'edificazione del corpo di Cristo, (verso 13) fino a che tutti giungiamo all'unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio.."
Tra queste figure compare l'evangelista!!
La domanda è: perché i primi credenti, ripieni di Spirito Santo, hanno bisogno di essere evangelizzati?

In primo luogo, è bene ricordare che la nostra fede è fondata su Cristo, La Parola fatta carne che per un tempo ha abitato tra noi. Noi conosciamo Dio attraverso la sua Parola. Il contenuto della Parola nel suo insieme è il messaggio di Dio per noi, è sufficiente a rispondere ad ogni quesito ed è immutabile nei secoli. Perché così è piaciuto a Dio rivelarsi agli uomini ancora oggi per realizzare un fine: la comunione tra Dio e l’uomo attraverso la porta della grazia che Cristo ha aperta in Croce.

La Chiesa è l’insieme dei redenti, di coloro che hanno creduto ed hanno uno stile di vita conforme alla Parola di Dio. E’ il corpo di Cristo chiamato all’unità nella fede.

La Chiesa non è il fine ma lo strumento per testimoniare e glorificare Dio, per spandere il buon profumo di Cristo nel mondo (partendo dal vicino di casa). Il fine è la salvezza, la vita eterna, l’incontro con Cristo che attende i credenti, “faccia a faccia”.

Lo Spirito Santo si manifesta ed istruisce i santi dando sapienza e potenza e chiamando noi ad essere collaboratori dell’opera di Dio (es. cap. 2 Atti degli Apostoli).

Doni (1 Corinzi 12 - Romani 12:6) e ministeri (Efesini 4:11 - Romani 12:7) sono la gloria di Dio che incontra gli uomini per grazia, ciascuno secondo la misura del dono di Cristo, dopo la salvezza (Romani 5:1).

Veniamo alla figura, al ministero dell’Evangelista: è colui che annuncia la Buona Novella ai non credenti, che porta la testimonianza di Cristo in zone nuove promuovendo la costituzione di comunità locali. E’ il pioniere missionario. Biblicamente, pensiamo a Filippo ed a Timoteo. Certamente, l’Evangelista può anche svolgere la funzione di incoraggiamento della chiesa locale ma solitamente saranno culti speciali a fine evangelistico  (dove si cerca di portare quanti più familiari e conoscenti possibile). Un caro servo del Signore che ricordo con affetto - e che certamente possiamo inquadrare nella figura dell’Evangelista - è stato il fratello Charles Greenaway (promosso alla casa del Padre il 31 luglio 1993) che ha testimoniato e predicato di Cristo in 170 nazioni nel mondo e soprattutto in luoghi sperduti dell’Africa dove oggi, seppure nella fornace della persecuzione, ci sono importanti presenze evangeliche. Tutto e sempre alla gloria di Dio.

Pertanto, il credente, nel cammino della santificazione (riguardando alla perfezione di Cristo) certamente avrà bisogno di una cura che però non viene dall’evangelista bensì dal Pastore-Dottore, il quale è chiamato da Dio ed “equipaggiato” per la cura della comunità locale, del gregge, popolo di Dio.

Molte pecore saltano da chiesa in chiesa o, scoraggiate da qualche brutta esperienza, scelgono di isolarsi e magari di cibarsi di prediche e studi da internet. Non è cosa buona, non è pratica sana e soprattutto non è pratica biblica. Come pecore salvate per grazia siamo chiamati a mettere le radici in una comunità locale e ad essere sottomessi al pastore locale secondo gli insegnamenti biblici.    

Il cammino della crescita nella santificazione passa per l’ammaestramento nella Parola e per la scuola dello Spirito Santo. Quanti ancora non credono hanno bisogno di essere evangelizzati e convinti di peccato dallo Spirito Santo e quindi hanno bisogno della Grazia.

Quanti sono già credenti hanno bisogno di fortificarsi nella conoscenza di Dio attraverso la Parola e lo Spirito Santo. Gesù stesso nella tentazione nel deserto fece riferimento alla Parola: “Sta scritto”, “Sta scritto” (Luca cap. 4). Ma nel risveglio della prima Chiesa, è lo Spirito Santo che rivela a Paolo la menzogna di Anania e Saffira (Atti cap. 5). Conoscenza della Parola, esperienza, rivelazione e potenza.

A Dio tutta la gloria.

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