Pentecostali nel mondo

Roma, Martedì 16 Dicembre 2025 03:05

Oltre l’apparenza del bianco o nero, la perfetta carità di Cristo. Tutti i colori del perdono.

la perfetta carità di CristoNel suo tempo, le azioni di Gesù furono quelle di un rivoluzionario, di un trasgressore, secondo la casta sacerdotale. Nel Vecchio Testamento, oltre 300 profezie descrivevano la venuta del Messia. Avevano letto, erano capaci di ripetere le scritture ma la Verità di Cristo non aveva inciso i loro cuori, rimanendo nella cecità spirituale. Così Gesù partecipa alle feste, frequenta peccatori, tocca e si fa toccare, guarisce, sfama, resuscita, si ferma a parlare al pozzo con la samaritana, guarisce il figlio di un soldato romano, all’ingresso del tempio rivolta le gabelle dei mercanti … ed alla donna adultera dice: “Io ancora non ti condanno; va, e da ora innanzi non peccare più” (Matteo 8:11). I nostri giudizi sono rapidi, superficiali, malvagi, pronti ad ingabbiare nel bianco o nero; comunque, sempre pronti a condannare. Ma l’amore di Cristo conosce tutti i colori del perdono perché procedono dalla sapienza del Creatore. Il popolo di Israele - ma alla fine ognuno di noi – condanna Cristo come ladro, malfattore e bestemmiatore; e questo giudizio gli riserva la croce, secondo il piano divino. Questo è l’uomo con il suo giudizio. Cosa fa invece Cristo negli ultimi istanti della sua vita terrena? un malfattore è in croce al suo fianco, riconosce Cristo Gesù come Dio, e lo prega: “Signore, ricordati di me, quando sarai venuto nel tuo regno. E Gesù gli disse: Io ti dico in verità, che oggi tu sarai con me in paradiso” (Luca 23:42-43). Perché “Iddio non ha riguardo alla qualità delle persone; anzi, in qualunque nazione, chi lo teme, ed opera giustamente, gli è accettevole ..” (Atti 10:34-35). Perché Dio guarda oltre, guarda negli abissi del cuore  ed alla fine, per chi si arrende a Lui, la preghiera e la santità vanno oltre le parole per divenire un luogo alla presenza del Padre. “.. Cristo abiti nei vostri cuori per la fede. Affinché, essendo radicati, e fondati in carità, possiate comprendere, con tutti i santi, qual sia la larghezza, e la lunghezza, e la profondità, e l’altezza, e conoscer la carità di Cristo, che sopravanza ogni conoscenza; affinché siate ripieni fino a tutta la pienezza di Dio” (Efesi 3:17-19).

A Dio sia la gloria.  

Innestati in Cristo

innestati in Cristo"... mentre eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per la morte del suo Figliuolo; molto maggiormente, essendo riconciliati, saremo salvati per la vita d'esso" (Romani 5:10). L'apostolo Paolo riesce in un verso a catturare ed esprime tutto il piano meraviglioso che scaturisce dalla croce: dalla morte in Adamo alla vita in Cristo. "... per la vita d'esso", cioè non "mediante" ma "nella" Sua vita. Per Cristo siamo perdonati, giustificati e riconciliati al Padre; ma il piano divino non si ferma a questo: noi siamo "in Cristo", uniti a Lui, e dunque custoditi per la salvezza "nella" Sua vita. In questo verso troviamo le parole di Gesù a Nicodemo: tu devi nascere di nuovo! (Giovanni 3), cioè morire a te stesso, alla carne, all'appartenenza ad Adamo e rinascere a nuova vita in Cristo, dove Cristo stesso è la tua vita. Perchè se il seme non muore non porta frutto; ma se muore ne porta in abbondanza (Giovanni 12:24). Per questo Paolo, verace testimone di Cristo, afferma: "Io son crocifisso con Cristo; e vivo, non più io, ma Cristo vive in me" (Galati 2:20). "Non vi è nè Giudeo, ne Greco; non vi è nè servo, nè libero; non vi è nè maschio, nè femmina... tutti siete uno in Cristo Gesù. Ora, se siete di Cristo, siete dunque progenie d'Abramo, ed eredi secondo la promessa" (Galati 3:28-30). 

"Or il dardo della morte è il peccato, e la forza del peccato è la legge. Ma ringraziato sia Iddio, il quale ci dà la vittoria per il Signore nostro Cristo Gesù" (1 Corinzi 15:56-57).

Dove sono i veri profeti? (A. W. Tozer)

Dove sono i veri profeti?«La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il Signore della messe perché mandi operai nella sua messe!» (Luca 10:2). Il dono del discernimento profetico è una necessità assoluta del nostro tempo. Un profeta è una persona che conosce l’epoca in cui vive e ciò che Dio sta cercando di dire ai suoi contemporanei.  Ciò che Dio ha da dire alla sua Chiesa, in qualsiasi epoca, dipende dalla condizione morale e spirituale in cui la Chiesa versa nonché dalle necessità spirituali del momento. Quei profeti prescrivevano la verità come una medicina divina che veniva proclamata con vigore quando il popolo ne aveva bisogno. Essi predicavano speranza quando il popolo era giù di morale, obbedienza quando diventavano negligenti, purezza quando l’immoralità prendeva il sopravvento, umiltà quando erano troppo orgogliosi, e pentimento quando cadevano nel peccato. I capi religiosi che continuano a esporre le Scritture meccanicamente senza considerare la situazione religiosa attuale non sono migliori di quegli scribi e dottori della legge dei tempi di Gesù che recitavano scrupolosamente i precetti della Legge ignorando completamente ciò che accadeva intorno a loro nel campo spirituale. Essi somministravano la stessa dieta a tutti, apparentemente senza rendersi conto che esiste il «cibo a suo tempo». I profeti non hanno mai fatto errori di questo genere né sprecato le loro energie in quel modo. Essi hanno sempre parlato delle condizioni nelle quali si trovavano i loro contemporanei. Oggi noi abbiamo bisogno di predicatori profetici; non soltanto predicatori che espongono le profezie, ma predicatori che hanno il dono della profezia. Manca la parola di sapienza. C’è bisogno del dono del discernimento sui nostri altari. Non necessitiamo l’abilità di predire, ma quella potenza di interpretazione e penetrazione spirituale affinché siamo in grado di valutare lo scenario religioso dal punto di vista divino e di capire ciò che in realtà sta accadendo. Per rinvigorire il Cristianesimo sono necessari altri mezzi di quelli utilizzati finora. Se la Chiesa nella seconda metà di questo secolo deve riprendersi dalle ferite subite nella prima metà del secolo, occorre che appaia un nuovo tipo di predicatore. Non abbiamo certamente bisogno del tipo rappresentato dal capo della sinagoga corretto, né di quello del sacerdote che svolge i suoi doveri, riceve la sua paga e non fa domande, né di quello del pastore eloquente capace a rendere il Cristianesimo accettabile a tutti. Essi sono stati messi alla prova e sono stati trovati mancanti. Occorre che sorga, in mezzo a noi, un altro tipo di capo religioso. Egli deve avere le caratteristiche del vecchio tipo di profeta, un uomo che ha visto la visione di Dio e ha sentito la voce che procede dal Trono. Quando egli apparirà (e prego Iddio che sarà più di uno), si opporrà a tutto ciò che la nostra civilizzazione affettata e adulatrice tanto ama. Le sue denunce e proteste nel nome di Dio gli porteranno l’odio e la resistenza di una gran parte dei cristiani. Un uomo di quello stampo sarà probabilmente caratterizzato da semplicità, vigore, schiettezza e sarà un po’ in collera con il mondo. Amerà Cristo e le anime al punto di essere pronto a morire per la gloria dell’Uno e per la salvezza degli altri. Ma nessun essere vivente gl’incuterà timore. La Chiesa deve recuperare i doni dello Spirito, e sono convinto che il dono più importante di cui abbiamo bisogno oggi, è quello della profezia.

Aiden Wilson Tozer (1897 - 1963)

Li riconoscerete dai loro frutti

li riconoscerete dai loro fruttiIl mio compito è dare. Quanto al prendere, ho già preso la mia parte da Cristo. Ora, dice Paolo, non voglio "sapere altro tra voi se non di Cristo e di Cristo crocifisso" (1 Corinzi 2:2), perchè "io son crocifisso con Cristo; e vivo non più io, ma Cristo vive in me" (Galati 2:20). Spesso, quanti si definiscono cristiani non sanno dare, anzi continuano a volere ed a prendere per sè. Questo perchè non hanno preso la loro parte da Cristo. Ma voi "li riconoscerete dai loro frutti" (Matteo 7:20). Il vero cristiano produce frutti e dona; è conformato all'immagine di Cristo; è lui stesso che diventa fonte di benedizione per gli altri. E con tutta la propria vita traduce la Parola e mostra l'amore di Cristo, così santificando il nome di Dio. Aiutaci Signore a dare come Cristo diede tutto se stesso per la Tua gloria.

"Non a noi, Signore, non a noi. Anzi al tuo Nome, da' gloria, per la tua benignità e verità" (Salmo 115:1)

La notte buia dell'anima

la notte buia dell'animaNella vita di ognuno di noi prima o poi capita di attraversare il deserto. La sofferenza interiore o fisica, propria o di persone a noi care, sembra travolgerci fino a lasciarci quasi svuotati e senza forze. Può capitare di sentire il fondo e di provare quella debolezza estrema per la quale un uomo vorrebbe lasciarsi andare. Questo accade perchè siamo fragili e tutti sottoposti alle intemperie di questi giorni malvagi. Non abbiamo la presunzione di capire tutto; ma abbiamo la certezza che Cristo cammina con noi. Perchè siamo vasi di terra ma pure fedele è Colui che ha detto: "Io non ti lascerò, e non ti abbandonerò. Talchè possiam dire in confidanza: il Signore è il mio aiuto ..." (Ebrei 13:5-6). Cristo Gesù ha sparso il suo sangue in croce per noi e per amore verso noi ha dato tutto se stesso. Come potrebbe ora dimenticarsi dei suoi figliuoli?! riscattati a prezzo della vita?! Ci sono momenti in cui la medicina e la scienza si fermano e solo la fede può continuare a camminare, perchè Cristo è la vita e la resurrezione; "e per le sue lividure noi abbiamo ricevuta guarigione" (Isaia 53:5). L'apostolo Paolo guidato dallo Spirito Santo scriverà: "Essendo in ogni maniera afflitti, ma non però ridotti ad estreme distrette; perplessi, ma non però disperati; perseguitati, ma non però abbandonati; abbattuti, ma non però perduti" (2 Corinzi 4:8-9). Stai attraversando la notte buia dell'anima? volgi lo sguardo a Cristo, resta attaccato alla Croce ed Egli sarà il tuo Alto soccorso. 

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